Dimensioni ascensore disabili: esiste una normativa?
Sommario:
- Legge disabili: abbattimento barriere architettoniche
- Legge disabili: definiamo le barriere architettoniche
- Dimensioni ascensori per disabili: quali sono le normative?
- Ingombro carrozzina disabili: come scegliere il modello?
- Ingombro carrozzina disabili: modelli manuali
- Ingombro carrozzina disabili: modelli elettrici
- Normativa disabili sugli ascensori – cosa dice il testo
- Legge disabili Italia: 3 criteri fondamentali
- Dove si può istallare un ascensore idoneo al trasporto disabili
- Dimensioni degli ascensori per disabili ed edifici pubblici
- Legge disabili: barriere architettoniche edifici pubblici
- Dimensioni degli ascensori per disabili ed edifici privati
- Larghezza ascensori per disabili: cosa prescrive la norma sull’eliminazione delle barriere architettoniche?
- Larghezza ascensori per disabili ed estetica: una soluzione consapevole
- Legge disabili: contributi abbattimento barriere architettoniche
- Legge disabili: agevolazioni fiscali abbattimento barriere architettoniche
Esiste realmente una normativa che disciplina le dimensioni e la larghezza ascensori per disabili? Ebbene, secondo la legislazione vigente, il vano ascensore nel settore privato che in quello pubblico deve rispettare un corretto dimensionamento.
Proprio partendo dal contesto in cui sono installati e progettati i sistemi elevatori per i disabili, è necessario conoscere la normativa che regolamenta la larghezza e la profondità degli ascensori per disabili.
I disabili e le persone affette da problemi di deambulazione utilizzano la sedia a rotelle, uno strumento molto utile e pratico che si usa senza grandi difficoltà.
Nell’ambito della normativa vigente sono previsti dei valori precisi per quanto riguarda le dimensioni dell’ascensore per disabili, possiamo quindi parlare di una specifica normativa disabili presente nel panorama legislativo.
Sapere nel dettaglio cosa dice la normativa disabili sugli ascensori è fondamentale per evitare le possibili sanzioni legali. Scopriamo in questa guida tutti i dettagli e gli standard normativi contenuti nelle fonti regolamentari valide sia per il contesto pubblico che per quello privato (ad uso abitativo).
Legge disabili: abbattimento barriere architettoniche
Disabilità e barriere architettoniche sono due concetti che vanno di pari passo quando si parla di mobilità e di difficoltà di deambulazione all’interno di un contesto privato o pubblico.
La disabilità è stata definita come “il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri”, secondo la Convenzione O.N.U. sui diritti delle Persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano nel 2009.
Per ogni paese civile, l’accessibilità è un diritto e riassume la capacità e la possibilità di accedere ad uno spazio, di muoversi liberamente al suo interno e di usufruire di servizi in maniera autonoma.
La normativa vigente tutela il diritto alla libertà di movimento all’interno della propria abitazione, ma anche all’interno degli uffici pubblici (aeroporti, centri commerciali, uffici comunali, scuole, etc.).
Un incidente, una patologia, l’avanzare dell’età o la gravidanza possono causare difficoltà di deambulazione temporanea o, addirittura, permanente.
Per questo, è fondamentale che un luogo accessibile agevoli le persone disabili o che hanno difficoltà a muoversi liberamente.
Legge disabili: definiamo le barriere architettoniche
Che cosa sono le barriere architettoniche? Le barriere architettoniche sono elementi che limitano o inibiscono ai disabili o alle persone affette da problemi di deambulazione di utilizzare uno spazio.
Una valida definizione di “barriera architettonica” è contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 1996, n. 503, che al punto 2, il quale sancisce che sono “ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea”.
Inoltre, le barriere architettoniche sono ostacoli che inibiscono la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti.
La legge disabili sancisce che possono considerarsi barriere architettoniche “la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.”
Dimensioni ascensori per disabili: quali sono le fonti normative?
Il testo al quale potete fare riferimento per la normativa sugli ascensori per disabili è il decreto ministeriale n. 236 del 14/06/1989 del Ministero dei Lavori Pubblici, relativo alle dimensioni minime di un ascensore, al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche e molto altro.
La legge identifica le “disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” e comprende anche gli edifici residenziali pubblici, di nuova costruzione o da ristrutturare.
La Legge 13/89 prevede anche i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti, destinati ai disabili.
Gli impianti di sollevamento devono essere progettati e realizzati per consentire l’accesso a soggetti come anziani e individui con handicap e ridotte capacità motorie. Le dimensioni dell’ascensore per disabili possono variare in base a singoli casi. specifici. Se l’ascensore è da installare in un edificio di nuova costruzione avrà misure differenti rispetto a un impianto da realizzare all’interno di un immobile già esistente. Esistono variazioni anche nel caso di un immobile residenziale rispetto a uno pubblico. Le leggi di riferimento sono il D.P.R.503 del 24 luglio 1996 valido per tutta Italia, esclusa la Lombardia, e la legge regionale n.6 del 20 febbraio 1989 valido solo per la Lombardia.
Per quanto concerne le dimensioni degli ascensori per disabili, le cabine possono essere oggetto di personalizzazione a seconda del modello prescelto; pertanto, si può richiedere al Millepiani Elevators S.P.A di progettare e installare sistemi di elevazione le cui dimensioni possono essere variare da un minimo di 800×1200 millimetri fino a 1400 x1500 millimetri.
Eplanet, ad esempio, è il miglior ascensore per disabili: ad elevata efficienza, personalizzabile, sicuro, ergonomico ed economico, questo sistema di elevazione garantisce il massimo trasporto verticale negli edifici residenziali e commerciali.
Si tratta di un ascensore sicuro, le cui funi di sospensione sono fabbricate con materiali speciali di altissima qualità, e sono certificate secondo i più elevati standard di sicurezza vigenti. Il livello di resistenza all’usura garantisce il massimo delle prestazioni mai raggiunte da un sistema di elevazione standard.
Ingombro carrozzina disabili: come scegliere il modello?
Nella scelta del modello più adatto di carrozzina per i disabili, occorre valutare alcune importanti caratteristiche in base alle diverse esigenze.
Oltre al design, ai materiali, al peso e alle funzionalità della carrozzina, è necessario tenere debitamente conto dell’ingombro, ovvero delle dimensioni della carrozzina stessa.
In commercio si possono trovare sedie a rotelle con una larghezza non superiore a 75 cm o sedie speciali che non superano i 50 cm.
Prima dell’acquisto, è importante valutare attentamente le dimensioni dell’ascensore o del montacarichi per disabili e regolarsi di conseguenza. In base alle dimensioni dell’ascensore, è possibile valutare le dimensioni e l’ingombro della carrozzina per i disabili.
Nella scelta della migliore carrozzina per i disabili è bene valutare anche la comodità, la resistenza e la maneggevolezza, oltre che la leggerezza e la solidità.
Carrozzine troppo ingombranti e pesanti possono occupare troppo spazio ed essere d’intralcio. Inoltre, freni, ruote e maniglie sono componenti indispensabili che devono essere ben funzionanti.
Ingombro carrozzina disabili: modelli manuali
In commercio sono acquistabili diverse tipologie di carrozzine per i disabili: è possibile optare per i modelli manuali o elettrici.
I modelli manuali di carrozzine per disabili sono due: transito e autospinta.
La configurazione della sedia a rotelle manuale influenza diversi fattori tra cui: le forze di propulsione, la stabilità del sistema e le prestazioni di mobilità.
È importante scegliere una carrozzina manuale per disabili, che consenta di ridurre gli sforzi degli arti superiori durante la propulsione manuale. Le caratteristiche principali della carrozzina manuale per disabili sono: le dimensioni, l’inclinazione del sedile e schienale, e la posizione delle ruote posteriori.
Per ridurre l’ingombro della carrozzina per i disabili, è bene valutare i modelli leggeri e superleggeri.
Tre sono i sistemi funzionali da valutare prima dell’acquisto della carrozzina per i disabili:
- il telaio ovvero lo scheletro della carrozzina costituito dalle due fiancate e da uno o più distanziali. Il telaio può essere a singola crociera o a doppia crociera;
- il sistema di postura è costituito principalmente da sedile, schienale e appoggiapiedi e ha la funzione di sostenere il disabile. Prima di scegliere il sistema di postura più adatto, è bene eseguire un’anamnesi completa, esami muscolari e articolari e test di sensibilità;
- lo schienale ed il sedile. Lo schienale influenza il supporto del tronco e può essere tensionabile o posturale. Mentre il sedile della carrozzina per disabili deve garantire una buona base di appoggio per bacino e arti inferiori dell’utente.
Oltre a questi sistemi funzionali, ricorda di valutare attentamente anche altri elementi: appoggiapiedi, sistema di guida, corrimano.
Ingombro carrozzina disabili: modelli elettrici
I modelli elettronici si muovono grazie ad un motore elettrico e sono soluzioni alternative alle carrozzine manuali. Questo tipo di carrozzine è utile per gli utenti che non hanno una grande forza fisica o utilizzano la carrozzina per spostarsi su lunghe distanze.
Motore, telaio, batteria, comandi e seduta sono i principali elementi che caratterizzano la carrozzina elettrica per disabili.
Sicuramente sono le più confortevoli sul mercato e si distinguono in carrozzine elettriche da interno e da esterno.
Le carrozzine elettriche sono costruite in maniera tale da garantire l’utilizzo prolungato e continuativo e sono in grado di percorrere lunghi tratti, senza necessità di essere ricaricate.
Molti modelli di carrozzine da interno sono adatti anche per essere utilizzate in un luogo esterno.
È buon consiglio optare sempre per una carrozzina elettrica per disabili dotata di sospensioni indipendenti, in grado di superare eventuali terreni scoscesi e pendenze.
Si ricorda che trattandosi di mezzi che circolano su strade pubbliche, le carrozzine elettriche sono tenute ad osservare le norme contenute nel Codice della Strada.
Normativa disabili sugli ascensori – cosa dice il testo
Il testo della normativa disabili ascensori aiuta a capire quali sono i requisiti minimi che devono essere rispettati, affinchè l’ascensore installato in un edificio, pubblico o privato, possa essere considerato a norma e conforme alla legislazione vigente.
Come avete già potuto leggere in altri articoli presenti sul blog di Millepiani Elevators, ogni ascensore deve essere dotato di una cabina dalle dimensioni tali da permettere a persone sulla sedia a rotelle di potervi accedere comodamente; non solo l’accesso è importante, ma anche l’uscita. Lo spazio deve essere sufficientemente ampio affinchè il disabile possa fare manovra al suo interno e gestire l’uscita al piano in maniera semplice e veloce, senza correre il rischio di incastrarsi.
La normativa disabili prevede inoltre che le porte siano automatiche e che ogni aspetto sia progettato per evitare difficoltà a persone che si trovano su una sedia a rotelle.
Secondo la normativa disabili, il pianerottolo d’arrivo deve essere ampio abbastanza da consentire movimenti ampio e semplici alla sedia a rotelle; le porte, come detto prima automatiche, dovranno restare aperte non meno di 8 secondi, tempo più lungo rispetto a quello di un normale ascensore.
Il ripiano di fermata deve avere una profondità tale da contenere una sedia a rotelle e consentirne le manovre necessarie all’accesso.
Le porte, come detto prima automatiche, dovranno restare aperte non meno di 8 secondi.
Lo spazio antistante alle porte di piano dell’ascensore deve avere una profondità tale da contenere una sedia a rotelle e consentirne le manovre necessarie all’accesso.
Ancora, per ottemperare alla normativa disabili sugli ascensori, la bottoniera di comando interna alla cabina deve essere situata ad un’altezza raggiungibile dall’utente in sedia a rotelle.
All’interno della cabina devono essere posti un citofono, un segnale luminoso che confermi l’avvenuta ricezione all’esterno della chiamata di allarme, un campanello d’allarme ed una luce di emergenza.
Legge disabili Italia: 3 criteri fondamentali
I testi normativi sopra citati (Legge 13/1989 e Decreto Ministeriale D.M. 14 giugno 1989, n.236) definiscono quali sono i 3 criteri fondamenti: adattabilità, accessibilità e visitabilità.
La legge disabili fa riferimento all’adattabilità per identificare uno spazio modificato al fine ultimo di renderlo accessibile e fruibile anche da persone che hanno difficoltà di deambulazione.
Sono visitabili i luoghi privati o pubblici da parte di coloro che hanno capacità motorie o sensoriali ridotte.
Sono accessibili gli edifici e le unità immobiliari da parte di coloro che hanno capacità motoria o sensoriale ridotta o impedita, possono vivere gli spazi e utilizzare le attrezzature presenti in sicurezza e autonomia
Accessibilità, visitabilità e adattabilità sono tre livelli di qualità del contesto privato o pubblico.
Dove si può installare un ascensore idoneo al trasporto disabili
Oltre a fissare le dimensioni per un ascensore per disabili, la legge fissa un obbligo di installazione dell’impianto per gli edifici con oltre tre livelli fuori terra. In ogni caso si può valutare l’installazione di un ascensore idoneo al trasporto disabili anche in edifici con un minore numero di piani, o all’interno di abitazioni private. Le misure di riferimento cambiano da un edificio preesistente a uno di nuova costruzione. Considerando un edificio preesistente, le dimensioni di un ascensore adatto al sollevamento verticale di disabili e persone con ridotta mobilità sono lievemente inferiori. La profondità della cabina dovrà essere di almeno 120 cm, la larghezza di almeno 80 cm, la luce netta di 75 cm, lo spazio minimo antistante la cabina di 140×140 cm.
Dimensioni degli ascensori per disabili ed edifici pubblici
La presenza di un ascensore all’interno di un edificio significa poter contare su un mezzo fondamentale indispensabile per assicurare una migliore mobilità durante gli spostamenti su più piani. Per quanto riguarda le dimensioni di un ascensore per disabili, come si è visto la legge prevede l’obbligo di installare ascensori in presenza di strutture con più i tre piani fuori terra, proprio pensando a chi ha difficoltà motorie. Rispetto alla correlazione tra le dimensioni degli ascensori per disabili ed edifici pubblici, il progetto dovrà prevedere la presenza di ascensori con cabine di profondità minima di 140 cm, per 110 cm di larghezza, e porte con luce di almeno 80 cm. Negli edifici pubblici spazio libero antistante la cabina dovrà invece essere di minimo 150 x 150 cm.
Per quanto riguarda invece la Legge 6/1989, relativa alla sola regione Lombardia, le dimensioni di cabina e porte subiscono delle variazioni. L’ascensore avrà dimensioni interne di cabina di 150 cm di profondità e 137 cm di larghezza. In questo caso le porte dovranno avere una luce da 90 cm.
Legge disabili: barriere architettoniche edifici pubblici
Le barriere architettoniche negli edifici pubblici e il loro abbattimento sono disciplinate dal Decreto del Presidente della Repubblica 503/1996 “recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.
La normativa stabilisce che tutti gli edifici pubblici debbano garantire la fruizione a chiunque abbia capacità motoria limitata.
Ciò non significa che si debba procedere solo all’abbattimento degli ostacoli che inibiscono l’accessibilità e la visitabilità, ma anche procedere con l’installazione di tutti gli ausili necessari agli edifici pubblici.
Dimensioni degli ascensori per disabili ed edifici privati
Se l’edificio è a uso residenziale, le minime dimensioni di un ascensore per disabili, relativamente alle cabine ad hoc, sono le seguenti: almeno 130 cm di profondità e 95 cm di larghezza. Per quanto riguarda invece la luce delle porte si dovrà mantenere 80 cm (a livello nazionale) e 85 cm (per la Regione Lombardia). Lo spazio libero antistante la cabina (150 x 150 cm). Rimangono invariate rispetto al caso di edifici non residenziali le misure relative alla luce delle porte (almeno 80 cm) e allo spazio libero antistante la cabina (150 x 150 cm). Riguardo alle dimensioni degli ascensori per disabili per edifici privati, le misure appena indicate si riferiscono a edifici nuovi. Se occorre procedere con l’adeguamento di un edificio preesistente, le dimensioni sono lievemente inferiori: la profondità della cabina dovrà essere di almeno 120 cm, la larghezza di almeno 80 cm, la luce netta di 75 cm, lo spazio minimo antistante la cabina di 140×140 cm.
Larghezza ascensori per disabili: cosa prescrive la norma sull’eliminazione delle barriere architettoniche?
Il D.M. 236/89 specifica che la larghezza degli ascensori per disabili deve essere tale da consentire un agevole accesso da parte di una persona con difficoltà motorie o sulla sedia a rotelle.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, il decreto nell’articolo 8.1.12 specifica in modo trasparente e con chiarezza quali devono essere le dimensioni e la larghezza degli ascensori per disabili.
Prima di installare un sistema elevatore, è bene informarsi attentamente su quanto prescrive la norma sull’eliminazione delle barriere architettoniche.
La legge sottolinea la differenza tra edifici privati residenziali e non residenziali, di nuova costruzione e vecchia costruzione, ma in ogni caso, il D.M. sancisce delle regole che garantiscono un utilizzo smart, funzionale, sicuro e confortevole del sistema di elevazione.
Gli esperti del Millepiani Elevators S.p.A sono a tua disposizione per offrire tutte le informazioni necessarie relative all’applicazione della normativa disciplinante la larghezza degli ascensori per disabili in caso di edifici non residenziali di nuova costruzione e di edifici residenziali di nuova costruzione o già esistenti.
Per progettare e installare sistemi di elevazione che siano conformi agli standard dettati sulla larghezza degli ascensori per disabili, è necessario fare un sopralluogo per verificare la fattibilità e per trovare la soluzione giusta e personalizzata all’interno del contesto in cui sono installati.
Millepiani Elevators S.p.A dispone di numerosi modelli di ascensori e di miniascensori per interni di design e dal gran comfort che possono essere personalizzati in base alle diverse esigenze.
Ad esempio, i miniascensori, grazie agli ingombri minimi, può essere progettato, realizzato e installato anche in spazi ridotti, aggirando gli ostacoli che hanno inibito l’installazione in epoca precedente
Larghezza ascensori per disabili ed estetica: una soluzione consapevole
Alla luce delle considerazioni normative sopra esposte, è facile pensare che la progettazione di un ascensore per disabili avvenga senza tenere conto dell’estetica e della valorizzazione della struttura e del contesto in cui deve essere installato il sistema di elevazione.
Si tratta di un gravissimo errore! Consapevoli dell’importanza che la normativa sulla larghezza degli ascensori per disabili assume, l’acquisto e l’installazione di un sistema di elevazione deve garantire il pieno supporto per l’individuazione della migliore soluzione confortevole.
Con la garanzia del concreto rispetto di tutte le normative vigenti, i nostri ascensori per disabili consentono il superamento di qualsiasi barriera architettonica, senza mai trascurare l’architettura ed il design del contesto in cui sono collocati.
Gli ascensori per disabili del Millepiani Elevators sono in grado di valorizzare l’edificio e di garantire la massima soddisfazione estetica e funzionale.
Legge disabili: contributi abbattimento barriere architettoniche
La legge 13/1989 prevede e definisce i contributi ai quali i disabili possono accedere nel caso in cui vogliano intraprendere un’opera di abbattimento delle barriere architettoniche.
Anche l’installazione di piattaforme elevatrici, montacarichi e sistemi di elevazione fa parte degli interventi che godono dei benefici economici, non solo all’interno di un’abitazione, ma anche nelle parti comuni di un condominio.
I contributi a fondo perduto vanno richiesti al Comune di residenza, che effettua le verifiche previste dalla normativa vigente e vengono erogati dopo l’emissione delle fatture che certificano gli interventi fatti e le spese sostenute.
Legge disabili: agevolazioni fiscali abbattimento barriere architettoniche
Nel caso in cui si proceda ad installare un montascale o un ascensore o una piattaforma elevatrice, si può far ricorso alle agevolazioni fiscali come le detrazioni IRPEF.
Le recenti disposizioni in materia di agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni abitative e per l’abbattimento di barriere architettoniche hanno introdotto interessanti novità per i disabili che desiderano acquistare ascensori o montascale.
Primo tra tutti vi è l’aumento della detrazione IRPEF dal 36% al 50%: è bene approfittare di questo interessante beneficio di natura fiscale, che sarà valido sino al 31 dicembre 2019.
Inoltre, ricordiamo che l’IVA è agevolata al 4% per le sole piattaforme elevatrici e montascale.
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