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Barriere architettoniche: esempi e soluzioni per abbatterle

La tecnologia oggi supera moltissimi ostacoli: tra gli altri, in particolare, nelle case, negli esercizi commerciali e negli spazi pubblici, abbatte le barriere architettoniche. Esempi se ne trovano tanti, ma sono ancora troppi i casi in cui si tarda a intervenire. Basta una rampa di scale. Ed ecco che una persona anziana, o con una disabilità, non può arrivare ai piani rialzati di un edificio, o nemmeno superare la soglia dell’ingresso.

In questo articolo, descriviamo gli ostacoli architettonici più classici e quelli meno evidenti. Raccontiamo, poi, quali sono le soluzioni più adatte a superarli, o a non crearli in partenza.

Millepiani Elevators è un punto di riferimento nel settore della produzione e del montaggio di ascensori e montascale. Per abbattere ogni impedimento in condominio, in casa, in ufficio o in uno spazio pubblico, chiamaci al +39 02 96690901 oppure contattaci qui.

Esempi di barriere architettoniche tipiche

Che cosa sono le barriere architettoniche? Esempi tipici ne sono tutti i dislivelli che in presenza di una limitazione dei movimenti non possono essere superati. Le barriere architettoniche, dunque, sono ostacoli che limitano l’accessibilità di spazi aperti ed edifici. Tra gli esempi più comuni ci sono le scale non affiancate da rampe o ascensori, le porte troppo strette per il passaggio di sedie a rotelle e le pavimentazioni sconnesse.

Anche i marciapiedi senza scivoli di raccordo o i servizi igienici non attrezzati costituiscono un problema per chi ha disabilità motorie. Gli impedimenti non riguardano solo le persone con disabilità, ma anche anziani, genitori con bimbi nei passeggini e chiunque abbia difficoltà motorie. Eliminare le barriere architettoniche è fondamentale per ottenere spazi più inclusivi e garantire a ognuno la possibilità di muoversi in autonomia.

Le barriere architettoniche meno evidenti

Oltre agli ostacoli fisici più riconoscibili, esistono barriere meno evidenti che compromettono l’accessibilità. In questo caso, si fa riferimento a elementi architettonici non strettamente legati al movimento, ma che hanno a che vedere, per esempio, con la possibilità di comunicare, di completare un acquisto, di osservare piacevolmente un panorama: anche un parapetto cieco eccessivamente rialzato è una limitazione per chi usa una sedia a rotelle.

Banconi, scaffali e segnaletica

Alcuni ulteriori esempi sono i banconi di reception troppo alti, gli scaffali fuori portata e la segnaletica poco chiara o assente. Per le persone con disabilità visive, la mancanza di percorsi tattili o di segnali acustici ai semafori può rendere complicati gli spostamenti. Anche la scarsa illuminazione o il contrasto cromatico insufficiente tra pavimenti e gradini rappresenta un pericolo. Questi dettagli, se trascurati, creano disagi e limitano l’autonomia di molte persone. Un progetto attento e inclusivo dev’essere il risultato di una scrupolosa valutazione di tutti questi aspetti per garantire un’esperienza d’uso degli spazi priva di ostacoli.

Edifici pubblici ed edifici privati

Le barriere architettoniche possono trovarsi sia negli spazi pubblici sia in quelli privati. Negli edifici pubblici, come scuole, ospedali e uffici, l’accessibilità è essenziale affinché tutti i cittadini e le cittadine possano usufruire dei servizi in modo autonomo. Tuttavia, non è raro trovare ingressi con scalini, ascensori assenti o bagni non attrezzati. Negli edifici privati spesso mancano sistemi elevatori e percorsi accessibili: il problema riguarda soprattutto i condomini. Rendere questi ambienti più inclusivi richiede interventi mirati, come l’installazione di rampe, montascale e ascensori, l’adeguamento dei servizi igienici e l’eliminazione degli ostacoli strutturali.

Quali sono le leggi attuali sulle barriere architettoniche

In Italia esistono normative specifiche per garantire l’accessibilità degli edifici e degli spazi pubblici. La Legge 13/1989 disciplina gli interventi per l’eliminazione delle barriere negli edifici privati, prevedendo agevolazioni per chi li realizza. Il D.M. 236/1989 stabilisce i criteri tecnici che ogni edificio deve rispettare per essere accessibile. La Legge 104/1992, invece, tutela i diritti delle persone con disabilità, anche attraverso specifiche disposizioni sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Le normative più recenti promuovono soluzioni sempre più inclusive, con standard di progettazione che facilitano gli spostamenti di tutti. L’applicazione di queste leggi è fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi ha problemi motori e garantire pari opportunità di accesso agli spazi comuni.

Come abbattere le barriere architettoniche

Eliminare le barriere architettoniche richiede interventi che migliorino l’accessibilità senza compromettere l’estetica e la funzionalità degli ambienti. Tra le soluzioni più efficaci ci sono le rampe con pendenze adeguate, l’ampliamento delle porte per facilitare il passaggio delle sedie a rotelle e l’installazione di ascensori o montascale. Nei bagni, l’aggiunta di sanitari specifici e maniglioni di sostegno trasforma gli spazi in vista di una piena accessibilità. Anche la scelta di materiali antiscivolo e di un’illuminazione adeguata contribuiscono a migliorare la sicurezza. Gli interventi devono rispettare le normative vigenti e possono essere coadiuvati da incentivi statali.

Ci sono due strade per arrivare al traguardo dell’accessibilità:

intervenire sulle costruzioni esistenti con modifiche e aggiunte di impianti ad hoc;
assicurare una progettazione senza barriere architettoniche per i nuovi spazi, pubblici e privati.

Progettare spazi senza barriere architettoniche

Un ambiente privo di barriere deve essere progettato per accogliere tutte le persone, senza limitazioni legate alle capacità motorie, visive, uditive o sensoriali. Gli elementi chiave di una progettazione accessibile comprendono:

ingressi a livello senza gradini;
ascensori o montascale;
porte scorrevoli;
corridoi ampi;
percorsi senza ostacoli.

È importante anche prevedere bagni accessibili, segnaletica chiara e soluzioni tattili per le persone con disabilità visive. Un buon progetto tiene conto delle diverse esigenze, garantendo percorsi funzionali e spazi facilmente fruibili. Pensare all’accessibilità fin dalla fase della progettazione consente di evitare interventi successivi più costosi e complessi.

Il design inclusivo

Il design inclusivo ha l’obiettivo di creare spazi e prodotti accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o sensoriali. L’approccio si basa su principi come la semplicità d’uso, la flessibilità e l’ergonomia. Per esempio, l’utilizzo di maniglie a leva invece di pomelli, l’installazione di citofoni a diverse altezze e la scelta di pavimentazioni antiscivolo migliorano la fruibilità degli ambienti. Anche il contrasto visivo tra elementi strutturali facilita la percezione degli spazi per chi ha difficoltà visive. Un buon design inclusivo permette a chiunque di muoversi in autonomia, crea ambienti confortevoli, offre a ciascuno un’esperienza completa e gradevole.

Il bonus barriere architettoniche

Il bonus barriere architettoniche è un’agevolazione fiscale che incentiva gli interventi di abbattimento degli ostacoli negli edifici esistenti. Fino al 31 dicembre 2025, con CILA e delibera assembleare fatte entro il 14 ottobre 2024, consente di detrarre il 65% delle spese sostenute: l’importo della detrazione viene ripartito in dieci anni ed è valido per lavori come l’installazione di ascensori, montascale e rampe di accesso. Il bonus è rivolto a privati, condomini e imprese e può essere utilizzato anche tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. Per beneficiare dell’agevolazione, gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dalla normativa.

Millepiani Elevators è un’azienda specializzata nella progettazione, nel montaggio e nel collaudo di impianti elevatori adatti a edifici preesistenti o di nuova costruzione. Per infrangere le barriere e raggiungere l’accessibilità, chiamale al +39 02 96690901 oppure scrivi da qui.

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